Studi e ricerche - Luglio 19, 2017
Chiesa Maria SS. Annunziata
Era la chiesa più grande del comune di Massannunziata, che dal 1840 fa parte del comune di Mascalucia. La primitiva Chiesa di Massa Annunziata era dedicata a San Giuseppe. La sua origine, voluta fortemente dagli abitanti della zona, fu determinata dal duca di Massa che la fece costruire a sue spese. Sorge nella piazza principale […]
Di Giulio Pappa

Era la chiesa più grande del comune di Massannunziata, che dal 1840 fa parte del comune di Mascalucia.
La primitiva Chiesa di Massa Annunziata era dedicata a San Giuseppe. La sua origine, voluta fortemente dagli abitanti della zona, fu determinata dal duca di Massa che la fece costruire a sue spese. Sorge nella piazza principale dell’antico comunello.
La forma attuale della chiesa è diversa in molte parti: l’abside risale al 1789, prima infatti era un’aula rettangolare; il muro di fondo, oggi non visibile ai fedeli, presenta, dietro la curva dell’abside, tracce di affreschi. Il salone parrocchiale attuale è invece nel luogo dove era, in altra forma, la cappella dedicata a San Giuseppe, nel quadro delle Anime del Purgatorio, San Giuseppe libera le anime che si appendono al suo bastone. Il tetto era a capriate a vista, oggi è a volta a botte lunettata. Anche le attuali lesene sono state sovrapposte alle pareti dopo la costruzione. Il pavimento, degno di nota, è in argilla con inserti, vicino all’ingresso, di pietra lavica (vecchie lastre tombali), alcune con decori, una con impressa la data del 1683. Sotto il fonte battesimale è una bella base in pietra lavica. Come arredo alcune tele e statue, molto rovinate. Il catino absidale è decorato con stucchi. Il prospetto è a capanna con torre campanaria a destra e corpo del salone parrocchiale a sinistra. Nel partito centrale, racchiuso da lesene, oggi intonacate, emerge il portale in pietra lavica con timpano aperto e la finestra rettangolare.
di Maria Grazia Sapienza Pesce
Fonti:
MASCALUCIA TRADIZIONI, CULTURA E “COMU U SANNU SENTIRI A CHISTU?” DI MARIA GRAZIA SAPIENZA PESCE E VITO BRUNO, 2006.
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