Storie di Mascalucia - Gennaio 10, 2022

Storie di Mascalucia : L’11 gennaio 1693 e il miracolo della Madonna del Soccorso

Il miracolo della Madonna del Soccorso durante il terribile terremoto del 1693 del Val di Noto
Di Francesca Calí

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Se c’è un evento catastrofico a cui gli storici etnei fanno sempre riferimento quando si parla dei cambiamenti architettonici catanesi, questo è proprio il terribile terremoto del 1693. Detto terremoto del Val di Noto, distrusse buona parte della Sicilia orientale, causando la morte di oltre 60.000 persone, registrando quella che oggi sarebbe una magnitudo di 7,32 della scala Richter.

Erano le 13.30 di domenica 11 gennaio 1693, la gente era molto angosciata dalle scosse registrate nei due giorni precedenti che già avevano distrutto abitazioni e causato vittime. Era l’ora di pranzo ma i catanesi non si trovavano nelle loro tavole bensì tutti nelle loro chiese a pregare affinché tutto terminasse. E fra queste chiese gremite di fedeli c’era anche quella Maggiore di Massannunziata (oggi quartiere popoloso di Mascalucia), borgo etneo fondato appena 24 anni prima dai profughi mompilerini sfuggiti alla terribile eruzione del 1669. A pochi chilometri da questa chiesa dedicata alla Madonna Annunziata e a San Michele Arcangelo, ne sorgeva un’altra di dimensioni modeste e che è protagonista di questo racconto: la chiesa della MADONNA DEL SOCCORSO.

Per secoli questa chiesetta di campagna, fu denominata A BAMMINA (della Madonna Bambina) poiché sull’altare principale è posto un affresco che raffigura San Gioacchino e Sant’Anna con Maria appena nata ma, da una recente scoperta, si è giunti alla conclusione che questa non sia altro che la famosa chiesa della Madonna del Soccorso tanto menzionata dagli storici perché protagonista del miracolo dell’11 gennaio 1693.

Altare Maggiore dedicato alla natività di Maria

Proprio in quella data, poco prima delle 13.30, i fedeli riuniti in quella chiesa gridarono al miracolo perché l’affresco raffigurante la Madonna del Soccorso cominciò a trasudare. La gente attonita corse in paese per avvertire tutti quelli che nel frattempo pregavano nella chiesa Maggiore e nel giro di pochi minuti si organizzò una processione che avrebbe dovuto portarli tutti in preghiera al cospetto della Madonna del Soccorso. Mentre la popolazione si trovava in cammino, si verificò il terribile terremoto che distrusse buona parte della chiesa Maggiore; i fedeli, appena usciti da questa, si resero conto che il “pianto” della Madonna li aveva salvati dal crollo (fonte “Relazione del vicario Giuseppe Motta sulla visita pastorale del 3 ottobre 1696 del Mons. Riggio”). Per secoli, gli storici hanno raccontato questa storia cercando di capire quale potesse essere la chiesetta del miracolo. La gente del luogo ha sempre creduto che l’affresco che trasudò fosse quello sull’altare di sinistra della chiesa della Madonna Bambina poiché riporta la scritta “In sudore vultus mei ab incenti terremotu hanc patriam liberavi 1693” (Nel sudore della mia fronte ho liberato questa patria dall’ingente terremoto dell’anno 1693) e che la raffigurazione di una processione in memoria fosse stata aggiunta dopo in memoria dell’accaduto.

Affresco della Madonna del Soccorso

Tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, il restauro di quest’opera effettuata dal maestro Giovanni Calvagna, su commissione di Padre Alfio Giovanni Privitera e di alcuni fedeli, ha portato alla luce, oltre al vero volto di Maria ricoperto nei secoli da varie pitture, anche ad un’incredibile verità: la datazione di questo affresco è successiva al 1693 e quindi non poteva essere questo quello che aveva trasudato. Non resta che credere che la Madonna del miracolo altro non fosse che il piccolo affresco posto sopra la porta d’ingresso della chiesetta, di cui ne fu salvata solo una piccola parte, successivamente incorniciata e posta lì a benedizione di chi entra. Non c’è dubbio, allora, che la celebre chiesa della Madonna del Soccorso sia proprio questa.

Affresco della Madonna del Soccorso che trasudò

Oggi, queste chiesetta, inserita tra le preziosità mompilerine, si trova in via Abruzzo a Mascalucia, nei pressi di contrada Soccorso, al confine tra Mascalucia, Belpasso e San Pietro Clarenza, raggiungibile dopo avere percorso a piedi un un vicoletto denominato “strazzalazzi” per via degli spuntoni di pietra che venivano fuori dai muretti e che strappavano i sacchi di iuta trasportati dai muli.

Ogni anno l’8 settembre si festeggia la Madonna Bambina e le mamme, tradizionalmente, accompagnano all’altare i propri figli per porli sotto la protezione della Madonna e, dall’anno scorso, anche l’11 gennaio è diventata data commemorativa non solo del terribile evento catastrofico ma soprattutto del grande miracolo della Madonna che ancora una volta ha posto i mompilerini sotto la sua protezione.

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