Approfondimenti - Novembre 20, 2021

Misteri catanesi : La statue senza “testa”

Affacciandosi dallo splendido balcone in stile rococò di Palazzo Biscari si può vedere, su via Cardinale Dusmet, una statua particolare che raffigura un uomo “senza testa”. Ma chi è? Chi rappresenta? In realtà a tutt’oggi non si trova alcuna targa affissa accanto alla statua ma, nonostante ci sia stato qualche dilemma sulla sua identità, si […]
Di mascaluciadoc@virgilio.it

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Affacciandosi dallo splendido balcone in stile rococò di Palazzo Biscari si può vedere, su via Cardinale Dusmet, una statua particolare che raffigura un uomo “senza testa”.

Ma chi è? Chi rappresenta?

In realtà a tutt’oggi non si trova alcuna targa affissa accanto alla statua ma, nonostante ci sia stato qualche dilemma sulla sua identità, si può affermare che è Ferdinando I di Borbone, un re il cui regno, durato oltre 65 anni, è stato uno dei più lunghi nella storia degli stati preunitari italiani.

La statua, alta più di 3 metri, è opera dell’artista catanese Antonio Calì, allievo dello scultore Antonio Canova, ed è stata realizzata nel 1853 e inizialmente posta nel Largo San Francesco.

Foto di Ferdinando I di Borbone senza “testa”

Ma perché la statua è senza testa?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo.
Catania, così come tutta la Sicilia, faceva parte nell’Ottocento del Regno delle Due Sicilie, sotto la dominazione Borbonica.

I siciliani odiavano i Borboni da quando, in seguito allo scioglimento del Parlamento Palermitano e all’abolizione della costituzione, veniva definitivamente cancellato il Regno di Sicilia.

Il popolo aspirava ad una maggiore autonomia e non voleva sentirsi suddito dei napoletani: era stata tolta all’isola la propria libertà e la terra etnea era stata considerata dai Borboni poco più di una colonia. In questo clima di crescente malcontento lo sbarco in Sicilia nel 1860, di Garibaldi e dei Mille, fu visto con estremo entusiasmo dai siciliani.

Fu proprio per questo motivo che quando i garibaldini arrivarono a Catania, guidati dal loro spirito antiborbonico, la statua del sovrano venne decapitata.

La testa del monumento non fu più trovata. Era un segno che le cose stavano cambiando, un segno di rottura con il passato. La statua fu portata e gelosamente conservata presso i magazzini municipali dell’epoca e solo nel 1964 venne collocata nel luogo dove si trova adesso anche se nel tempo è spesso stata oggetto di atti vandalici.
L’aria di cambiamento travolse tutta la città, si doveva cancellare tutto quanto ricordava i vecchi dominatori.

Nello stesso periodo ad esempio si provvide a cambiare il nome della cosiddetta “Porta del Fortino” (fortunatamente non venne abbattuta).

Porta del Fortino o ex Porta Ferdinandea

Questa enorme fortificazione che sorge a sud della Piazza Palestro originariamente si chiamava porta Ferdinandea in onore di Ferdinando I.

Era stata eretta nel 1768 in occasione del suo matrimonio e divenne, dopo il 1860, Porta Garibaldi in onore del nuovo “ liberatore”.
Ma la statua di Ferdinando I non è l’unica acefala a Catania, infatti ve ne sono altre due: quella di Francesco I e quella di Ferdinando II collocate all’interno della Villa Pacini, (in onore del musicista e compositore catanese morto nel 1867) detta anche ”a villa ‘e varagghi”.

Statua di Francesco I di Borbone a Villa Pacini
Statua di Ferdinando II di Borbone a Villa Pacini

La nascita del giardino Pacini risale proprio ai primi tempi dell’Unita d’Italia quando, in seguito al riordino urbano venne creata proprio al di fuori della porta della città quella che doveva essere una villetta con passeggiata mare e qui vi si collocarono le due statue che prima si trovavano più “a vista” in città rispettivamente a Piazza Stesicoro, dove oggi sorge il monumento a Vincenzo Bellini, quella di Ferdinando II e in Piazza Università quella di Francesco I.
Ecco svelato il mistero. A volte si cerca di cancellare il passato o semplicemente di nasconderlo.


ARTICOLISTA : BELINDA CASTIGLIONE

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