Approfondimenti - Maggio 19, 2023

Quel maledetto pomeriggio di un anno fa!

Mi sarebbe piaciuto scrivere un libro sulla piccola Elena. Lo avrei intitolato “Elena DP”, dove DP non sta per Del Pozzo come il cognome del padre, ma per Donna Piccola, bambina. Quel pomeriggio del 13 giugno del 2022 a Mascalucia, nessuno di noi lo dimenticherà mai più. Il succedersi degli eventi, l’incredulità, le ipotesi di […]
Di Giuseppe Reina

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Mi sarebbe piaciuto scrivere un libro sulla piccola Elena.

Lo avrei intitolato “Elena DP”, dove DP non sta per Del Pozzo come il cognome del padre, ma per Donna Piccola, bambina.

Quel pomeriggio del 13 giugno del 2022 a Mascalucia, nessuno di noi lo dimenticherà mai più. Il succedersi degli eventi, l’incredulità, le ipotesi di rapimento denunciate dalla mamma, le incongruenze fino alla confessione e lo svelarsi dell’orribile e macabra realtà.

Sulla nostra Pagina Mascalucia DOC, vivemmo quei terribili momenti in uno stato di trance, quando fummo letteralmente investiti da una marea di messaggi, richiesta di notizie, informazioni, senza che avessimo alcuna consapevolezza o il minimo sentore di quello che stava accadendo e nell’impossibilità di poter comprendere, rassicurare, sperare in una tragico errore.

Nel ricordare la piccola Elena, (oggi saranno scritti fiumi di parole!) ho scelto di ripercorrere i sentimenti della gente comune, di coloro che, attoniti, sono stati muti spettatori sconvolti di una tragedia che andò oltre l’umana comprensione e che , tutt’oggi, è ancora impossibile da circoscrivere razionalmente.

Già dalle prime ore del pomeriggio di quel “giorno maledetto”, cominciammo a ricevere sulla Posta della Pagina, messaggi allarmati che ci comunicavano di una bambina scomparsa e di una madre disperata.

Martina Patti, la mamma, raccontava di essere stata bloccata da alcuni malviventi che le avevano sottratto la bambina, mentre era con lei in auto. Si parlava di una vendetta contro il padre, di zingari venuti da chissà dove oppure di malviventi alla ricerca di uno sgarro o di un riscatto.

Tantissimi ci invitavano a scriverlo, a aiutare la mamma e la famiglia nelle ricerche perché, si sa, in questi casi, il fattore velocità può essere determinante.

Ma cosa potevamo fare noi, piccola Associazione Culturale, senza avere una fonte certa e basandoci soltanto su qualche messaggio frammentario, talvolta senza capo, né coda, magari frutto d’esasperazione momentanea? Scegliemmo di mantenere un profilo basso così come la delicatezza della vicenda richiedeva.

Decidemmo di fare le nostre verifiche in silenzio, con la volontà di non intralciare le indagini delle autorità preposte, ma soprattutto perché l’età del minore, ci poneva limiti invalicabili di coscienza.

La nostra ricostruzione partì da una chat privata, quella dell’Oratorio Clan dei ragazzi di San Giovanni La Punta, dove qualcuno postò il seguente messaggio.

Ma probabilmente le prime notizie furono dovute a un tam-tam tra mamme di bambini della stessa età di Elena, che iniziarono vorticosamente a fare girare il messaggio per chat private.

La prima verifica social su Facebook, l’avemmo qualche ora dopo.

Il sig. Alfio Di Bella fu uno dei primi a postare pubblicamente la notizia, con tanto di foto della bambina.

Avvalendosi di un tam-tam mediatico che gli aveva riportato la notizia, diffuse sui social quanto appreso, senza alcuna certezza e con un po’ di frettolosa angoscia, certamente con tutte le buone intenzioni di questo mondo di offrire un sincero aiuto nelle ricerche.

Successivamente il sig. Di Bella chiarì: “Scusatemi, ma non so dire nulla riguardo l’abbigliamento della piccola. Mi è stato girato questo messaggio e l’ho fatto automaticamente girare. Non so dire altro.”

Da quel momento in poi, il passaparola si scatena. Dalle più insignificanti Pagine social fino ai grandi media nazionali, la storia è arcinota e vivissima in tutti noi.

Fu un caos mediatico, senza freni e senza eguali, a testimonianza della grande partecipazione emotiva che fece presa sulla gente comune, pompata dai canali TV e da qualche giornalista in cerca di facili scoop.

Ecco qualche testimonianza raccolta che evidenzia l’escalation massmediale della vicenda:

Dario Pappalardo  13 giu 2022, 18:51

“ciao, scusate, è fondata la notizia che è scomparsa una bimba di Mascalucia a Piano Tremestieri? nel messaggio vocale che è arrivato a mia moglie si parla di un rapimento a cura di 3 uomini incappucciati…”

Andrea Rossana 13 giu 2022, 19:41

“Salve è vera la storia della bambina Elena del pozzo che sta girando su wapp? Rapita da tre uomini bambina nata il 12/07/2017 residente in via Euclide Mascalucia ?”

Poi il tragico succedersi degli eventi, così come ricostruito dagli inquirenti.

RICOSTRUZIONE SOMMARIA DEI FATTI ACCERTATI

12/06/2022 La bambina trascorre la notte in casa dei nonni.

13/06/2022 : La nonna accompagna la piccola all’asilo.

13/06/2022: Elena abbraccia la madre Martina che la va a prendere all’asilo, il tutto ripreso dalle telecamere interne del piccolo asilo.

13/06/2022 Martina prende la bambina all’asilo intorno alle ore 13,00 (lo dice la Maestra)

13/06/2022 Martina torna a casa con Elena alle ore 13.20 circa, parcheggia l’auto di fronte la villetta e successivamente entra in casa. In un primo momento, secondo gli inquirenti, Martina esce di casa e percorre la stessa strada, dove c’è stato il luogo del ritrovamento distante poche centinaia di metri.

13/06/2022 Uccisione della bambina: 11 coltellate.

14/06/2022 Nuovo interrogatorio della madre, contestazione delle incongruenze da parte degli inquirenti, piena confessione.

14/06/2022 La madre rileva agli investigatori il luogo in cui ha ucciso e sepolto la bambina.

Il resto è dramma, commozione, sdegno, angoscia, incapacità di comprendere, difficoltà a metabolizzare l’orrore.

Andrea Bramanti 16 giu 2022, 15:55

Piccola Elena. Piccolo Angelo.

Non lo so perchè questo mondo è stato così crudele con te. Ricevere la morte dalla propria mamma è la cosa più inumana che io possa immaginare. Nel mondo di oggi si deve fare un esame per qualsiasi cosa. Purtroppo non hanno mai inventato gli esami per diventare genitori. Come si potrebbe del resto? Non è materialmente possibile. E comunque, chi possiede le conoscenze per poter dire che il genitore si fa in un modo piuttosto che in un altro?

Non lo so Piccolo Angelo. Non ci sono risposte possibili per quello che ti è stato fatto.

Ieri sera ho abbracciato il mio Piccolo Ometto quando è tornato dall’asilo e ho trattenuto a stento le lacrime. Non so che mi è preso, so solo che l’amore che provo per lui non ha confini e che l’idea che possa mai accadergli qualcosa di brutto mi raggela il sangue.

Piccolo Angelo, la vita ti è stata strappata via troppo presto e nel modo più atroce possibile. Questo mondo non ti ha meritata. Il tuo dolce viso e i tuoi occhioni grandi sono adesso nel cuore e nell’anima di tutta la Comunità. Spero che le amministrazioni comunali vogliano intitolare una struttura pubblica a tuo nome. Non ti riporterà indietro, certo, ma servirà almeno a portare avanti il tuo ricordo, insieme a quello di tutti i bambini e le bambine che soffrono o hanno sofferto.

I bambini sono il bene più prezioso per una famiglia, per la comunità e per il mondo intero

I BAMBINI NON SI TOCCANO!!

Giuseppe Caruso 15 giu 2022, 15:56

Buongiorno, sono un cittadino di Mascalucia, anche se da anni vivo a Milano mi sento ancora parte della comunità, avendo famiglia parenti e affetti a Mascalucia. Come tutti i mascaluciesi, la vicenda della piccola Elena mi ha lasciato parecchio scosso, anche perché ho due figli piccoli. La mia preoccupazione è che, passati questi giorni difficili, fra un po’ di tempo, Elena venga dimenticata. Per questo motivo, pensavo che sarebbe bello se l’amministrazione decidesse di dedicarle una scuola, una piazza, un monumento… per lei e per tutte le vittime di violenza ingiustificata. Chiedo quindi a voi di farvi promotori di questa iniziativa. Il nostro è un paese alla deriva, sotto tanti aspetti, ma apprezzo davvero tanto il lavoro che fate per accendere le coscienze di molti cittadini per migliorare Mascalucia. Spero accogliate questa mia proposta e che il comune ci dia ascolto.
Ancora buon lavoro.

Daniele Colombino Mansueto

voglio lasciare anch’io un mio pensiero per Elena… sono un ragazzo di trapani quando ho sentito del rapimento della piccola Elena ho subito cominciato a sentire che sarebbe finito in modo migliore l’epilogo di questa vicenda volevo essere positivo pensavo tra me e me ” adesso torna libera dai suoi familiari ” ma l’indomani quando ho sentito che una povera anima innocente di 5 anni non c’era più il mio umore ha perso il sorriso la voglia di ridere .. perché speravo fino all’ultimo che Elena fosse viva ma il triste destino mi ha lasciato senza parole … la notte quando vado a dormire penso alla piccola Elena… per noi della comunità di trapani siamo tutti rimasti sconvolti dalla vicenda … la cosa che voglio dire prima di chiudere questo messaggio è ” quando mandate i vostri figli a letto abbracciateli dategli un bacio …

Valeria Leonardi 16 giu 2022, 17:39

BUONASERA SN UNA MAMMA CHE PIANGE ELENA….COME SE FOSSE UN PO’ ANCHE LA NOSTRA PICCOLA.PERTANTO IMMAGINO VORREMMO SALUTARLA TUTTI, MA MASCALUCIA È UN PICCOLO PAESE E LA CHIESA NON CONTERREBBE TUTTI COLORO CHE VOGLIONO DARE L ‘ULTIMO SALUTO AD ELENA
CHIEDO PERTANTO E CREDO DO FARMI PORTAVOCE DI MOLTI , CHE I FUNERALI SI POSSANO CELEBRARE AL DUOMO O SI FACCIA UNA MESSA SOLENNE UN ONORE DEL PICCOLO ANGELO .GRAZIE.

Rossella Rox

Alla piccola Elena

Una mente persa, acerba, annebbiata da desideri amari, una vita che si sta sgretolando, un cuore gonfio di rancori, un vuoto stordito che urla inascoltato, è così che la tua mamma ha perso le tracce dei tuoi sorrisi, del tuo ultimo abbraccio e dei tuoi baci: l’orrore ha inebriato la sua anima, ormai incapace di vederti e sentirti ancora, era nascosto tutto dietro quell’odiosa maschera che nessuno è riuscito a identificare, forse solo tu.
Credevi e credo, nonostante tutto, ti volesse bene, ti amasse, è solo che, forse, non ti guardava più negli occhi: l’innocenza e la curiosità del tuo sguardo, come quelle di tutti i Bambini della Terra, fanno credere ancora che il mondo sia un posto gentile, un posto nel quale i sogni si trasformano in cose che entusiasmano, che appassionano, che emozionano, che fanno stare bene.
Se solo ti avesse attraversato quegli occhi non ti avrebbe colpita, ferocemente e vilmente, alle spalle.
E non vivrai più nuove stagioni, non vedrai tramonti, non ti legherai i capelli, non ti consolerai con un gelato, non ti commuoverai con una poesia o una canzone, non andrai al primo appuntamento o al primo concerto, non festeggerai i tuoi 18 anni, ma voglio credere che tu, con le tue nuove ali, possa essere dietro una nuvoletta, su una Stella, tra i ghiacciai o tra le onde degli oceani e possa salvare e proteggere altri bambini e vivere insieme a loro tutto ciò che ti è stato negato.
Qui, noi soli, non ci si fa.


#CiaoElena 🧚‍♀️

Nessuno poté fare nulla, nessuno riuscì a comprendere immediatamente e precocemente il disagio di una madre, tormentata da conflitti interni che nessuno di noi, può e vuole giudicare.

Resta indelebile nei nostri occhi, l’immagine e le parole della maestra d’asilo di Elena che, in un video, così espresse tutto il suo dolore.

Dichiarazione della maestra di Elena :

M.: “Spero un giorno che Dio la perdonerà perché (singhiozza) è disumano.

I.: “Veronica, lei è la responsabile dell’asilo. Delle immagini raccontano un abbraccio che una mamma dava a una bambina. Questa bambina era Elena, Elena che non c’è più.

M.: “Era normale quello che è accaduto. L’abbraccio della bambina dimostra che la bambina per la mamma  ovviamente aveva una fiducia com’è giusto che sia, quindi niente, mai,  ci ha fatto sospettare un rapporto non sano tra madre e figlia o comunque nei confronti del padre, perché la bambina era sempre felice di vedere i nonni, di vedere il padre, di vedere la madre, quindi tutto nella normalità”.

I: “Che mamma era Martina ?”

M.: “Era una mamma attentissima, attentissima per la figlia, sempre presente”

I: “La nonna ha accompagnato la piccola, qui da voi, all’asilo.”

M: “Si, la nonna paterna perché Elena ha raccontato che aveva passato la notte con i nonni, al papà”

I: “A che ora è arrivata, mamma Martina a prenderla?”

M:”Alle 13, è venuta a prendere la bambina (singhiozza), l’ha abbracciata e pensare che, forse, aveva già pensato di levargli, di togliere la vita a sua figlia, non lo so. Io ho rabbia nei suoi confronti.”

I:”Qual è il ricordo della piccola Elena?”

M.: “Una bimba fantastica, veramente. Allegra, piena di vita, disponibile con tutti i compagnetti. Ogni compagnetto che andava via, lei, davanti alla porta,  pronta a salutarli sino all’ultimo “Ciao”. Questa mattina: “Maestra, anche oggi Elena non c’è?” “Forse è al mare”

I:”Quel banco era vuoto”

M: “Che puoi  dire, è al mare, forse è al mare, non lo so.”(piange a dirotto)

 I: “L’ultima parola che ieri ha detto la piccola Elena quando vi ha salutato.”

M.: “Ciao Maestra, ci vediamo domani. E noi abbiamo ricambiato il saluto, ovviamente: Ciao Elena, a domani. (singhiozza). E’ impensabile che una mamma possa fare queste cose, è impensabile.”

Qualcuno descrisse in pochi versi, tutta la virulenza del delitto:

Nica, nicaredda bedda!
Unnici colpi di murtali cutedda.
Nun cia fazzu a nun pinsari
a comu ti potti ammazzari..
Nun ci fu nenti ca la potti firmari ?!
Di tutti li matri di la terra
a tia ti tuccau na ‘nferna.
Ora riposa in pace nicaredda,
Pi tia priamu ni sta terra.

(Linda Bisicchia)

Nessuno cerchi vendette, nessuno tormenti, inveisca, insulti, maledica, perché non è quello il ruolo di un cristiano, ma quello di perdonare, anche se con enorme difficoltà, rispettando il dramma di una famiglia e di una madre che non si è resa nemmeno conto del suo operato.

Nessuno si erga a vendicatore o giudice dell’altrui operato, se non DIO.

Tutti si adoperino, nel silenzio e nell’azione quotidiana, affinché tutto questo non debba accadere mai più.

Riposa in pace, Elena DP, Elena Donna Piccola.

Giuseppe Reina

Editor Mascalucia DOC

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