Foto storiche - Dicembre 29, 2022

Una cartolina di Mascalucia antica che ha…dell’incredibile!

Talvolta accade, quasi in maniera fortuita, di scoprire piccoli tesori cartacei che documentano la Mascalucia a ridosso degli anno ’40. Ci ha scrive la sig.ra Agata Montesanto: “Ho ritrovato questa vecchia cartolina di mio nonno (al centro) non so chi siano gli altri. E purtroppo non riesco a decifrare bene la data e non so […]
Di Giuseppe Reina

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Talvolta accade, quasi in maniera fortuita, di scoprire piccoli tesori cartacei che documentano la Mascalucia a ridosso degli anno ’40.

Ci ha scrive la sig.ra Agata Montesanto:

“Ho ritrovato questa vecchia cartolina di mio nonno (al centro) non so chi siano gli altri. E purtroppo non riesco a decifrare bene la data e non so se è riferita a quel periodo o se la foto è stata sviluppata successivamente. Però è interessante lo scorcio (nda: La Chiesa di San Vito, parte della casa Somma e il Salone da barbiere), la divisa bianca di mio nonno è stupenda. Qualche parola si può tradurre con facilità.”

Quando abbiamo visto questa cartolina, dapprima abbiamo provato a leggere tutto quello che c’era scritto, poi abbiamo notato alcune cose davvero curiose.

Prima di tutto è improprio parlare di cartolina, in quanto come si può evincere facilmente non c’è alcun indirizzo di spedizione, ma solo un riferimento allo status militare del destinatario.

Le scritte riportate sono sul lato destro:

Gent.mo Sig. Giuffrida Salvatore (osc.- non leggibile) Ufficiale d’Artiglieria in congedo, Mascalucia.”

E sul lato sinistro:

“Domaca (nessun significato plausibile, potrebbe essere una località Domaca o Domara, ma le nostre ricerche non hanno sortito nessun risultato plausibile) 27/5/39 (XVII) -quest’ultimo numero scritto in caratteri romani sta a indicare il 17° anno dell’era fascista, appunto il 1939!.

I migliori auguri di un brillante avvenire insieme ai saluti per i tuoi cari.

Seguono due nomi, uno incomprensibile, l’altro è Nino.

Questo è tutto quello che si evince dalle scritte riportate a penna sulla cartolina.

La cosa molto curiosa e evidentemente più interessante è il timbro di colore rosso molto sbiadito riportante la scritta “Foto Stampa Vaghi”

Ciò ci ha fatto propendere per qualche ricerca in Rete e abbiamo scoperto quanto segue, tratto dall’archivio storico Barilla:

(Parma, 1882 – 1967)

Luigi Vaghi è fondatore della più prestigiosa azienda fotografica di Parma. Nel 1903 inizia l’attività con la sigla “Vaghi & Carra”; nel 1917, a seguito della morte del socio, si mette in proprio e tre anni dopo apre la sede in via Cavour.
Nel 1922 Vaghi viene nominato fotografo della Real Casa, l’anno dopo è premiato con medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Torino. E’ uno dei primi, in Italia, a dedicarsi alla fotografia industriale.
Vaghi realizza per Barilla due importanti servizi fotografici nel 1913 e nel 1923, utilizzati per la pubblicazione di due album pubblicitari a stampa con le immagini dell’azienda. Dopo quell’anno si interrompe la collaborazione con Barilla, che riprenderà solo negli anni del dopoguerra.
Nel 1952 Luigi Vaghi lascia la ditta al figlio Bruno che la condurrà con abilità e successo fino al 1972. Bruno realizzerà per Barilla, nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, numerosi servizi fotografici a testimonianza dell’espansione edilizia e dell’innovazione tecnologica del pastificio.

Successivi riscontri hanno permesso di appurare:

1)La località di spedizione è Pomara, in provincia di La Spezia, nota sede della Marina Militare.

2)Da sinistra verso destra, i personaggi raffigurati in foto sono: Antonino Giuffrida, successivamente ufficiale sanitario al Comune di Mascalucia; Salvatore Giuffrida, nonno della suddetta Montesanto; non è stato possibile accertare l’identità del terzo componente la foto, abbigliato con abiti civili.

Giuseppe Reina

Editor Mascalucia DOC AC

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