Storia - Settembre 8, 2020
La “politica mascaluciota” di una volta: che poesia!
In Uncategorized on settembre 8, 2020 at 2:20 pm In un’epoca in cui il dibattito politico è esasperato e si nutre di fake-news, bugie , dando adito ad odio e prevaricazione, mi piace ricordare un episodio divertente legato ai bei “tempi romantici” della politica ruspante. Mascalucia era leader indiscussa nelle trovate geniali che dovevano mettere i bastoni tra le ruote […]
Di Giuseppe Reina

In Uncategorized on settembre 8, 2020 at 2:20 pm
In un’epoca in cui il dibattito politico è esasperato e si nutre di fake-news, bugie , dando adito ad odio e prevaricazione, mi piace ricordare un episodio divertente legato ai bei “tempi romantici” della politica ruspante.
Mascalucia era leader indiscussa nelle trovate geniali che dovevano mettere i bastoni tra le ruote ai partiti avversi. Che poi non esisteva la frammentazione politica di oggi, ma i partiti erano solamente DUE.
Spulciando le mie fonti cartacee ed aiutandomi con alcune ricerche WEB, sono risalito ad un episodio che non saprei datare esattamente, ma che rappresenta l’esaltazione della “parodia” e della buona e divertente presa in giro.Pare che uno dei partiti politici mascalucioti avesse bandito una festa elettorale, una di quelle “convention” come le chiamiamo oggi che diventano punti d’incontro tra candidati ed elettori. La festa era stata ben organizzata con banda, giochi pirotecnici, fiaccole luminose e scampanìo assordante. Tutto, in un’epoca in cui i social non esistevano, per dare la massima visibilità all’evento.
Ovviamente, la cosa non andava per niente bene al partito avverso, i cui componenti genialmente pensarono di boicottare la festa.
Ma come? Con una trovata alla Camillo e Don Peppone.
Nottetempo, tolsero tutti i “batacchi” delle campane del Paese in modo da impedire il richiamo degli elettori alla festa. Teniamo conto del fatto che all’epoca il tam-tam mediatico erano proprio le campane della Chiesa, quindi privando i “festaioli” di quell’unico mezzo di comunicazione, si era certi di fargli fare una grandissima brutta figura.
Cosa che avvenne puntualmente, e malgrado gli strali dei malcapitati galoppini, i quali gridarono all’eresia ed al sacrilegio, la festa fu totalmente boicottata, con tanta godurìa di parte.
Che ridere!
Oggi tutto cio’ sarebbe improponibile.

Giuseppe Reina – Foto e ritagli sono coperti da @mascaluciadoc.
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