Cultura - Marzo 21, 2021

Martoglio, Turulifu e Vanni Lupu

I versi di Nino Martoglio ci fanno scoprire la storia di Vanni Lupu
Di mascaluciadoc@virgilio.it

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Di Daniela Tania Linguanti

L’anima ‘ntra lu pettu iu non la sentu,
Si nni scappò ccu tia ‘ntra la MUNTAGNA.”

Grazie a Nino Martoglio, e in particolar modo grazie alla sua opera, la Centona, una raccolta di versi in dialetto, ho conosciuto la bellissima leggenda di Vanni Lupu.
A nord di Mascalucia, il paese in cui sono cresciuta, esisteva un posto chiamato in siciliano Turulifu, Torre del Grifo (attuale frazione di Massannunziata) .

Qui viveva Vanni Lupu, un bellissimo e coraggioso giovane amato dalle donne e, ovviamente, odiato dagli uomini. Vanni però aveva occhi soltanto per la figlia del barone, Maria, ed era da questa ricambiato. Un giorno Vanni, chiamato alle armi si rifiutò di partire e si dette alla macchia, ancor di più perché accusato ingiustamente di furti. Durante una festa nuziale nel territorio del barone, Vanni Lupu decise di presentarsi per far valere le proprie ragioni. Il barone, ignaro dell’amore fra l’uomo e la propria figlia, lo fece uccidere a tradimento dai propri campieri. Ma anche Maria morì uccisa nel momento in cui cercò di salvare Vanni dai colpi mortali.

Secondo la leggenda, il barone, impazzito per la morte della figlia, fece radere al suolo la rocca di cui non sono rimasti che pochi ruderi.

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