Cultura - Gennaio 28, 2020
Professioni e potere
Metti una mattina in un famoso studio medico di Mascalucia. Metti che devi fare un esame che preveda che tu stia a seno nudo. Metti che mentre l’infermiera sta eseguendo l’esame entri nella stanza un altro medico. Senza bussare e senza salutare la paziente né scusarsi dell’invasione, come se questa fosse invisibile. Metti che il […]
Di Grazia Restivo

Metti una mattina in un famoso studio medico di Mascalucia. Metti che devi fare un esame che preveda che tu stia a seno nudo. Metti che mentre l’infermiera sta eseguendo l’esame entri nella stanza un altro medico.
Senza bussare e senza salutare la paziente né scusarsi dell’invasione, come se questa fosse invisibile. Metti che il medico in questione, per la sua specializzazione non ha proprio niente a che fare con l’esame che stai facendo. Metti che il suddetto inizi a parlare con l’infermiera dei cavoli suoi e che l’infermiera, anziché concentrarsi sull’esame conversi con lui invece di dirgli di uscire e che avrebbero parlato dopo l’esame.
Da un’altra donna ti aspetteresti una certa solidarietà, una maggiore delicatezza. Da un medico ti aspetteresti una maggiore educazione e attenzione. Quando il medico finisce di parlare ed esce, tu chiedi chi fosse il tizio in questione e con aria rassicurante l’infermiera risponde che “è un medico stia tranquilla”. Allora tu fai notare che nessun medico e men che mai uno che non ha attinenza e competenza alcuna circa l’esame che stai facendo, ha il diritto di comportarsi a quel modo, violando tutti i principi del diritto alla privacy, fino al diritto alla buona educazione.
Nella relazione medico-paziente quest’ultimo è in una posizione psicologica più debole, se poi è messo “a nudo” nelle sue parti più intime questo gap aumenta. La fiducia, la delicatezza, la buona educazione sono le fondamenta di questa relazione.Possibile che nel 2020 possano ancora accadere simili spiacevoli eventi? Quale Università ha preparato questo medico e questa infermiera? Crediamo nelle università si faccia un minimo di preparazione psicologica sulle dinamiche medico-paziente. Abbiamo fiducia che coloro che hanno nelle loro mani la nostra salute, anche psicologica, abbiano ricevuto dai loro insegnanti non solo la pratica medico-scientifica ma anche una formazione umana adeguata. Ne siamo certi.
Allora cosa porta alcuni professionisti ad agire in tal modo?
Probabilmente è una semplice, si fa per dire, questione culturale. Si perché qui al sud avere un potere, anche piccolo, ti fa assurgere a semidio. Lo fanno tanti professionisti che usano il bisogno degli altri per abusare del loro potere. Il medico in questione ha dimenticato il giuramento di Ippocrate. Lo perdoniamo se lo andrà a rileggere con attenzione parola per parola. Siamo esseri umani e tutti sbagliamo, l’importante è riconoscere l’errore ed evitare di ripeterlo.
Metti che, nonostante mai più metterai piede in quello studio, ci capiti una donna che rischia di ricevere lo stesso trattamento.
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