Approfondimenti - Agosto 5, 2021

10 agosto: stelle cadenti o lacrime di San Lorenzo?

Da secoli la tradizione vuole che la notte del 10 agosto, il nostro sguardo sia rivolto al cielo con la speranza di veder passare una cometa e poter esprimere il nostro desiderio.
Di Francesca Calí

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Entrambe le versioni sono  di stampo molto romantico.

Da secoli la tradizione vuole che la notte del 10 agosto, il nostro sguardo sia rivolto al cielo con la speranza di veder passare una cometa e poter esprimere il nostro desiderio. In realtà il cielo di tutto il mese di agosto è ricco di queste scie luminose. Scientificamente la caduta delle stelle è da imputarsi al passaggio, all’interno dell’orbita visiva terrestre, degli asteroidi della costellazione Perseo (detti appunto Perseidi). Culturalmente la pioggia di stelle è stata elaborata in modo più poetico. Quando vediamo un fascio luminoso solcare il cielo per poi spegnersi e scomparire, quello che stiamo guardando è tutt’altro che una stella!

Le stelle vere e proprie sono corpi celesti che brillano di luce propria e sono quasi sempre fisse: quelli che vediamo la notte di San Lorenzo sono in realtà meteoriti che prendono fuoco e s’incendiano. Naturalmente però, non tutti i posti sono perfetti per vedere le Perseidi infuocarsi: è importante che sia molto buio e bisogna anche sperare che non sia una notte di luna piena altrimenti il cielo sarebbe troppo illuminato. In generale, il luogo migliore per ammirare le stelle cadenti è la montagna: più si sale e più ci si avvicina al cielo, e lo spettacolo è assicurato!

Ma perché si è scelta per convenzione la data del 10 agosto? In questo giorno, i cristiani festeggiano il Santo Martire Lorenzo. Secondo la leggenda infatti, il giovane diacono Lorenzo fu arso vivo su una graticola, per ordine di Valeriano, i cui carboni ardenti furono associati al fenomeno delle stelle cadenti, chiamate anche lacrime di San Lorenzo, per cui avvistarle significava una grazia ricevuta. Lorenzo fu catturato dai soldati dell’Imperatore Valeriano il 6 agosto del 258 nelle catacombe di San Callisto assieme al Papa Sisto II ed altri diaconi. Mentre il Pontefice e gli altri diaconi subirono subito il martirio, Lorenzo fu risparmiato per farsi consegnare i tesori della chiesa. Si narra che all’Imperatore Valeriano, che gli imponeva la consegna dei tesori della Chiesa, Lorenzo abbia portato davanti dei poveri ed ammalati, esclamando: “Ecco i tesori della chiesa”.

Anche nelle mitologie orientale, greca e latina le stelle cadenti erano le lacrime di divinità che piangevano per eventi nefasti già accaduti o che sarebbero accaduti a breve. Questa superstizione è stata tramandata nei secoli, anche perché spesso il fenomeno coincideva con crisi di governi, battaglie, assedi, disastri naturali…

E l’idea di esprimere un desiderio da dove nasce?

Assistere ad un fenomeno del genere è in qualche modo una fortuna, visto che non capita tutti i giorni di poter vedere scie luminose nel cielo stellato. Le stelle cadenti sono legate in qualche modo proprio alla parola desiderio, che deriva dal latino desiderum. Al suo interno, la parola contiene de- e -sidus, cioè stella. In qualche modo quindi si tratta di una tradizione legata agli antichi marinai che, orientandosi solo con le stelle, erano guidati dalla loro luce. Nei Vangeli è riportato che proprio una stella cadente, di cui ancora tanti storici ne discutono l’origine (alcuni rimandano l’evento alla congiunzione planetaria di Giove, Saturno e Marte avvenuta nel 7 a.C), annunciava la lieta novella. Oggi quindi è tradizione esprimere un desiderio proprio ricordando questo valore positivo della stella cadente.

In ogni caso, che tu abbia scelto di chiamarle lacrime di San Lorenzo o stelle cadenti la tradizione di questa notte ha creato un’atmosfera ricca di speranza.

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