Storie di Mascalucia - Marzo 27, 2021
Storie di Mascalucia : 1989, Padre Giorgio Giuffrida e le nuove porte in bronzo della chiesa San Vito
Una breve descrizione delle porte in bronzo della chiesa di San Vito datate 1989.
Di mascaluciadoc@virgilio.it

Di Belinda Castiglione
Di grande valore artistico le porte di bronzo della chiesa di San Vito sono in realtà relativamente recenti. Sono state, infatti, realizzate dallo scultore Domenico Girbino nel 1989, anno in cui il sacerdote era Padre Giorgio Giuffrida e l’arcivescovo di Catania mons. Luigi Bommarito, sostituendo le precedenti porte in legno.
Le porte sono quattro: quella centrale misura mt 6,20*3,70 e pesa 12 tonnellate, è composta da una struttura a griglia in cui sono montate 66 formelle (33 per anta) che “raccontano” la storia della salvezza o, per usare le parole dello stesso Girbino, “l’unità del popolo di Cristo, la sola che può promuovere la pace universale”.
Nelle 14 formelle centrali della porta principale, viene narrata la vita del giovane Vito, patrono del paese. Sono narrati alcuni aneddoti legati al santo, in particolare in una formella è rappresentata la “cacciata dei tedeschi da Mascalucia” nel 1943 da parte di un branco di cani, animali simbolo del Santo Patrono. Ai quattro angoli della porta, partendo da in basso a sinistra e procedendo in senso orario, si leggono le parole: UNA, SANTA, CATTOLICA, APOSTOLICA.


Il tema della porta centrale continua in quelle laterali formate ciascuna da 12 formelle che rappresentano il Vecchio e il Nuovo Testamento. Infine nella porta della facciata laterale sono rappresentate scene della vita della Madonna.
Il costo delle porte ammontò a 600 milioni di lire, la curia fece domanda per aver una sovvenzione dalla regione ma questa non gliela concesse. Quindi, il debito ricadde sulla parrocchia e i parrocchiani: si cominciarono ad organizzare sagre, feste e lotterie per cercare di pagare le spese sostenute e poi ci furono alcuni parrocchiani particolarmente generosi e, a loro, il parroco diede il privilegio di “battezzare le porte”, diventandone i padrini. Uno di questi fu il sig. Giuseppe Fina , colonna portante della parrocchia San Vito in quegli anni: uomo onesto, schietto e generoso, un uomo d’altri tempi.



Ovviamente il debito passò ai successori di Padre Giorgio e venne estinto, con una notevole quota versata dalla curia, più di 10 anni dopo quando il parroco era Padre Domenico Rapisarda. Mi è stato narrato un aneddoto verificatosi durante i lavori di fusione delle formelle. Una delle 2 ante della porta centrale scivolò mentre lo scultore si trovava sotto a lavorare ma venne sostenuta dall’altra lasciando lo scultore illeso, egli fu il primo a dire che San Vito gli aveva fatto il miracolo. La struttura in cemento e i portanti che sostengono le porte furono fatti dal sig. Salvatore Rapisarda mentre le belle bussole in legno all’interno della porta principale vennero realizzate qualche anno dopo da una ditta di Sciacca.
UNA CURIOSITA’
La formella in basso a destra della porta centrale raffigura Padre Giorgio Giuffrida, dono personale che Girbino volle fare al sacerdote a sua totale insaputa in segno di stima e amicizia.

Fonte Domenico Aiello “Per la storia di Mascalucia”
Si ringrazia il sig. Mario Salvatore Di Paola per le numerose informazioni forniteci.
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