Satira - Dicembre 13, 2021

Cronache di Mascalcia / 6 : Le avventure di Ser Pente.

Ad illo tempore, nel Reame di Mascalcia operava e prosperava una Santa Congrega di ardimentosi che schierandosi a favore del popolo, si era guadagnata una buona nomea. Vennero soprannominati la Congrega delle Buone Stelle. Era una suora a reggerne le sorti, devota Agatella del Santo Monte, acerrima nemica del mitico Eroe Gianfabio della Cantarellesca. Ella […]
Di mascaluciadoc@virgilio.it

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Ad illo tempore, nel Reame di Mascalcia operava e prosperava una Santa Congrega di ardimentosi che schierandosi a favore del popolo, si era guadagnata una buona nomea.

Vennero soprannominati la Congrega delle Buone Stelle.

Era una suora a reggerne le sorti, devota Agatella del Santo Monte, acerrima nemica del mitico Eroe Gianfabio della Cantarellesca.

Ella riuscì nel suo intento di mettere in discussione l’operato dei Grandissimi Figli di Gran Feudatari in cui predominavano Re Giovanni Cuor di Leonardi e giustappunto il battagliero Messer Gianfabio.

I quali molto si adirarono per il prodigarsi della suora ribelle ed escogitarono un diabolico piano tanto ingegnoso quanto perverso.

Assoldarono un losco figuro, tale Ser Pente con il compito di intrufolarsi nella Congrega, farsi amici tutti , ascoltare e riferire quanto si complottava ed alfin fregare tutti, facendosi eleggere.

Ah che piano orripilante!

Ah che pirlata!

Ah che perversa macchinazione!

Gli impavidi della Congrega delle Buone Stelle furono però avvertiti del sortilegio evocato a loro danno ed a loro volta, formularono un incantesimo per proteggersi dal losco e velenoso Ser Pente.

Il piano falli la prima volta e Ser Pente con le pive nel sacco, dovette attendere ben 5 anni per rinnovare il suo tranello.

Pare che partecipasse ad oscure e segrete riunioni di congiura tra i Feudatari i quali lo incitavano a seminare zizzania.

Solo quando suor Agatella decise di ritirarsi a vita ieratica, unitamente ad un Santone salentino che aveva fondato un movimento denominato Abbazia 4.0, ecco che la strada improvvisamente si spianò per il tremendo piano di Ser Pente.

Egli si fece simpatico, gradevole, conquistò il cuore di tutti e nel turbinio dell’inganno, tradì la Congrega facendosi eleggere e successivamente senza rispetto alcuno per i patti che aveva promesso al popolo in buona fede ed ingannato, si sedette al Grandissimo Consiglio dei Feudatari.

Ah vile

Ah Giuda Iscariota

Ah essere infimo.

Ti sei venduto per 30 denari, hai venduto la tua anima e la tua onestà per nulla.

Ora siedi su uno scranno che non ti appartiene e fai miserevole figura di te, perché non possiedi né l’eloquentia, né la vis competentiae, ma sei solo un piccolo valvassino mercenario al soldo dei potenti.

Ma anche per i traditori arriverà il giudizio divino.

La storia non si ricorderà di te, sarai bandito e blandito, e cadrai in disgrazia, cercando esilio e nuova casa dove accasarti per servire il tuo nuovo padrone.

Sarai sempre ratto a cui gettare rimasugli dalla tavola imbandita.

Ciò affermo e scrivo, affinché le future generazioni sappiano dell’inganno e ne facciano esperienza e tesoro.

Ite, minchiata est.

L’abate Pietà.

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