Studi e ricerche - Maggio 12, 2017

L’origine del nome “Mascalucia”, un breve percorso tra diversi autori.

In questo articolo voglio esporvi nel modo più semplice e, allo stesso tempo, più approfondito possibile perché Mascalucia si chiama così.  Ogni città, paese o, più in generale, ogni parola ha una sua origine; l’etimologia è la scienza che infatti individua e ricostruisce gli etimi. Premetto fin da subito che i vari storici che hanno […]
Di Giulio Pappa

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In questo articolo voglio esporvi nel modo più semplice e, allo stesso tempo, più approfondito possibile perché Mascalucia si chiama così.  Ogni città, paese o, più in generale, ogni parola ha una sua origine; l’etimologia è la scienza che infatti individua e ricostruisce gli etimi.

Premetto fin da subito che i vari storici che hanno affrontato questo argomento non hanno avuto poche difficoltà. Infatti, i reperti e le fonti dei periodi più antichi sono davvero pochi e spesso insufficienti per sostenere una tesi credibile. Ma, soprattutto, bisogna dire che non si è giunti ad una conclusione univoca sulle origini del nome “Mascalucia”.

Esistono due principali ipotesi, ed una terza che, in un certo senso, le concilia in parte. Secondo la prima tesi, Mascalucia deriverebbe da Massalargia, che letteralmente in latino vuol dire villaggio-dono, in riferimento a quelle donazioni compiute tra il 304 e il 335 d.C. dall’Imperatore Costantino al papa S. Silvestro. A sostegno di ciò, si menziona l’epistola di papa San Gregorio Magno ad Cyprianum in cui si parla di una chiesa situata proprio in Massalargia, nella diocesi di Catania, che viene riconosciuta nel Tempio di Sant’Antonio Abate.
Tuttavia, già nel XV secolo, in pieno Umanesimo, queste donazioni alla Chiesa vengono clamorosamente smentite dallo studioso Lorenzo Valla. Ecco perché i sostenitori della seconda tesi, e cioè coloro che ritengono il toponimo derivare da Maniscalchiagiudicano la prima ipotesi priva di qualsiasi fondamento storico. Al più, l’espressione Massalargia potrebbe essere interpretata come un gruppo di “fabbricati e terreni”, di cui largia, forma comparativa di “large”, sta ad indicare quella chiesa nella diocesi di Catania, aggiunta alla massa territoriale da papa Gregorio Magno.
E’ Matteo Gaudioso, storico e letterato dell’Università di Catania, a sostenere questa seconda tesi, secondo cui Mascalucia deriverebbe da Maniscalchia, termine che richiama alle zone di difesa regia, tipicamente destinate all’allevamento e alla ferratura dei cavalli. Mascalucia, infatti, doveva essere nota per l’arte del ferrare i cavalli. A supporto di quanto detto, si fa riferimento a due pergamene del Tabulario di San Nicolò l’Arena, datate 1351 e 1359; e anche l’ordinanza dell’Arcidiacono di Sant’Agata del 1454, dove si riscontra il toponimo di “Maniscalcia”. Da notare che la sincope, cioè la caduta di un fonema, sia avvenuta solo in Maniscalcia–>Mascalcia–>Mascalucia; e non in “maniscalco”, attuale termine che indica la ferratura dei cavalli, per cui si avrebbe avuto “mascalco”.

C’è da aggiungere che l’attuale comune di Mascalucia era allora un agglomerato di “masse” che insieme costituivano un Casale. Parliamo di 404 famiglie e 1413 abitanti, nel 1652. A complicare ulteriormente le cose, fu l’acquisto del Casale nel 1645 da parte di Giovanni Andrea Massa. Infatti, il cognome “Massa” del principe che aveva comprato il paese dal Re di Spagna, secondo alcuni, spiega e contribuisce a stabilizzare il nome “Mascalucia”.

Se non che, questo territorio era anche chiamato “Terra di Santa Lucia“. E questa dizione, insieme a quella “Ma(ni)scalcia” venivano utilizzate entrambe, e ciò presupponeva che il nome del Comune non era ancora definitivo.  Infatti, nella lettera del 23 marzo 1773 che gli abitanti del paese indirizzarono alla Congregazione dei Sacri Riti per chiedere la conferma dell’elezione di San Vito a Patrono, si dice: “Mascalcia, ossia Santa Lucia della diocesi di Catania…” E poi ancora: “Siccome allora nacque il dubbio che potesse essere Patrona Principale della suddetta terra la gloriosa Santa Lucia di cui porta anche il nome…”

Ebbene, la terza ipotesi afferma che “Mascalucia” non può derivare soltanto dall’arte del ferrare i cavalli, e quindi dalla sola versione “Maniscalcia”; ma anche il nome del Casale o Terra di Santa Lucia ebbe una certa influenza. La prova di ciò è un “Bando e Comandamento di Francesco De Gregorio Principe di Sant’Elia… Amministratore della Regia Segrezia e Dogana di Messina”, indirizzato proprio al “Comune di Masca S.ta Lucia” , in data 24 aprile 1800.

Per cui, in definitiva, secondo questa ultima versione, che pure ammette l’esistenza di un’antica Massalargia, dai confini non chiari e con un’etimologia probabilmente più vicina all’ipotesi dei “fabbricati e terreni” che a quella della donazione di Costantino, si ha la duplice influenza delle espressioni “Casale Santa Lucia” e “Maniscalcia”.

Ecco un quadro sintetico delle variazioni subite e che portano all’attuale Mascalucia.
1) 
Maniscalcia–>Mascalcia;
2) Mascalcia/Casale di Santa Lucia (*Mas-sa  ca-sale  Santa  Lucia);
3) Masca S.nta Lucia
4) Mascalucia

Il tutto, chiaramente è avvenuto lentamente, nel corso dei secoli, così come accade per tutti i fenomeni linguistici.

Di Giulio Pappa

VEDI ANCHE…
1° intervista a Zappalà – Le origini del nome Mascalucia. (video)

FONTI:

– MASCALUCIA, METAMORFOSI STORICA. DI VITO LA PIANA, “LA GAZZETTA DELL’ETNA EDITRICE”, ANNO 1994.

– MASCALUCIA, TERRA DI SANTA LUCIA DI CATANIA ATTRAVERSO FOTO, PECCHI E RICORDI. DI MARIA GRAZIA SAPIENZA PESCE E VITO BRUNO, EDIZIONE INCONTRI, ANNO 2009.

– MASCALUCIA, “LA PARIGI DEL BOSCO”. DI FRANCESCO CONDORELLI CAFF, NUOVA GRAFICA MERIDIONALE SRL CATANIA. ANNO 1987.

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