Storie di Mascalucia - Marzo 1, 2019
Storie di Mascalucia : Suor Giuseppina Balsamo
Quante volte siamo passati davanti a questa iscrizione e ci siamo chiesti chi sia e cosa ha fatto perché la cittadinanza gliela dedicasse? Lei è Suor Giuseppina Balsamo, all’anagrafe Agatina Balsamo. Oltre ad una lapide vogliamo darle anche un volto ed una storia.L’Arcidiocesi di Catania l’annovera tra le Venerabili Serve di Dio vicino a nomi […]
Di Francesca Calí

Quante volte siamo passati davanti a questa iscrizione e ci siamo chiesti chi sia e cosa ha fatto perché la cittadinanza gliela dedicasse?
Lei è Suor Giuseppina Balsamo, all’anagrafe Agatina Balsamo. Oltre ad una lapide vogliamo darle anche un volto ed una storia.
L’Arcidiocesi di Catania l’annovera tra le Venerabili Serve di Dio vicino a nomi come il Cardinale Dusmet e Padre Maria Gabriele Allegra.
Nacque il 31 ottobre 1887 nel cuore di Mascalucia in via Etnea 231, dove in suo onore è stata posta questa iscrizione.
Come lei stessa racconta in una lettera indirizzata al vescovo di Noto, Mons. Vizzini:
“a dieci anni concepii il disegno di farmi suora claustrale… lo
rivelai a mia madre, ma mi si fece accanita opposizione finché… dopo quattro anni
ottenni d’entrare nel monastero benedettino di Sant’Agata… Ed intanto mi proposi
un modello: San Giuseppe. In lui la virtù degli angeli, la vita nascosta, il silenzio
interiore ed esteriore, l’ubbidienza perfetta, mi affascinavano…”.
Prese il velo nel 1912 con l’ordine delle Domenicane del Sacro Cuore di Gesù scegliendo il nome religioso di Giuseppina per la sua grande devozione a San Giuseppe. Devozione che trasmise alle sue sorelle, prima come maestra delle novizie poi come Vicaria e infine come Madre Superiora.
Per scelta, resterà per quasi 40 anni nell’Arcidiocesi catanese facendosi apprezzare per la sua saggezza ed umiltà. Scrisse un libro contenente 31 preghiere dedicate a San Giuseppe da recitare nel mese di marzo, tuttora in uso nella congregazione.
Tutte le giovani sorelle cresciute sotto la sua guida vantano le missioni più impegnative dai quartieri difficili di Catania alle zone più povere dell’America Latina. Con lei, l’ordine delle Domenicane si arricchisce in termini di sostegno ai giovani: colonie, oratori, corsi di taglio e cucito, corsi di canto e di cucina.
Morì a Catania nel 1969.
Dopo la sua morte, l’Arcidiocesi di Catania, iniziò la causa di beatificazione di cui però abbiamo perso le tracce. Contiamo di colmare questa lacuna e nel contempo chiediamo a voi notizie in merito.


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