Approfondimenti - Aprile 23, 2021

Storia del Teatro Massimo Bellini

Di Belinda Castiglione L’opera lirica è un genere teatrale e musicale in cui l’azione scenica è abbinata alla musica e al canto. Il genere è nato e si è sviluppato In Italia, infatti il nostro Paese è considerato la Patria dell’Opera e possiede il maggior numero di teatri d’opera al mondo. Il teatro Massimo Vincenzo […]
Di mascaluciadoc@virgilio.it

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Di Belinda Castiglione

L’opera lirica è un genere teatrale e musicale in cui l’azione scenica è abbinata alla musica e al canto. Il genere è nato e si è sviluppato In Italia, infatti il nostro Paese è considerato la Patria dell’Opera e possiede il maggior numero di teatri d’opera al mondo. Il teatro Massimo Vincenzo Bellini è il “tempio del bel canto“ della città di Catania ed è situato nell’omonima piazza. La sua costruzione fu travagliata: più volte interrotta per mancanza di fondi, terminò alla fine dell’Ottocento con l’inaugurazione ufficiale avvenuta il 31 maggio del 1890, durante la quale venne messa in scena la “Norma” di Vincenzo Bellini, il compositore catanese al quale venne dedicato lo stesso teatro.

VINCENZO BELLINI

Fu l’architetto Carlo Sada a progettare e realizzare l’edificio. La facciata del teatro, in stile neobarocco, si ispira alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, mentre i prospetti laterali, visibili dalle strette vie circostanti, sono più sobrie, caratterizzate da finestre regolari e fasce orizzontali. All’interno è ricco di affreschi e sculture, tra le quali, ovviamente, una in bronzo raffigurante lo stesso Bellini posta nel foyer (il locale adiacente la sala teatrale in cui gli spettatori hanno la possibilità di intrattenersi prima e dopo lo spettacolo e durante le pause) .

Foyer del Teatro.

La sala centrale dotata di quattro ordini di palchi, oltre il loggione, ha una capienza di 1200 posti. Al centro della sala in corrispondenza del secondo e terzo ordine trova posto il palco reale in cui drappeggi e colori sono ancora più sontuosi. Il soffitto fu affrescato dal pittore Ernesto Bellardi con l’Apoteosi di Bellini al centro con affianco le allegorie delle sue maggiori opere, due tragedie e due commedie: La Norma, La Sonnambula, I Puritani e il Pirata.

Sala Grande del Teatro


Il teatro Vincenzo Bellini, oltre ad essere un dei teatri di lirica più famosi, è stato definito uno dei migliori al mondo per l’acustica. Le caratteristiche che lo rendono unico sono quattro:
-E’ stato costruito su una colata lavica preistorica. Ciò ha contribuito a rendere unica la qualità del suono in quanto, grazie alla composizione chimica della lava, si crea una sorta di cassa di risonanza naturale: il suono viene riflesso in modo omogeneo.
-Al di sotto del teatro scorre il fiume sotterraneo Amenano sepolto dall’eruzione dell’Etna del 1669. Anche l’acqua riflette il suono in maniera omogenea aiutandolo a rimanere avvolgente.
-Le incisioni in bassorilievo oltre ad avere uno scopo decorativo, aiutano le onde del suono a distribuirsi in modo uniforme in tutto il teatro.
-La classica forma a ferro di cavallo tipica, di tutti i teatri d’opera, mira ad ottenere la migliore riproduzione del suono possibile.
Il fiume Amenano è stato sfruttato in passato anche per climatizzare la sala. Ai lati della sala ci sono delle bocchette che incanalavano l’aria proveniente dal fiume all’interno del teatro. L’aria fresca raggiungeva anche i palchi sovrastanti grazie a delle canalette che passavano accanto ai tubi del gas che servivano per le illuminazioni.
Oggi il teatro Massimo ha un’orchestra di 80 elementi e un coro di 57 elementi . Nel corso del Novecento ha visto passare sul suo palcoscenico molti fra i maggiori musicisti e cantanti da Maria Callas a Montserrat Caballè, da Beniamino Gigli e Mario Del monaco al grande Luciano Pavarotti ed ha rappresentato in pratica tutti i capolavori del teatro musicale.
Dopo la metà del XX secolo la produzione di nuove opere si è ridotta notevolmente anche a causa dell’affermarsi di nuove forme di spettacolo e intrattenimento non più legate alla dimensione del teatro quali la cinematografia, la radiofonia e la televisione. Purtroppo la cultura e la lirica spesso, al giorno d’oggi, sono poco apprezzati, e uno dei monumenti simbolo della nostra Città, un vero gioiello dal punto di vista architettonico e tempio della musica rischia di chiudere. La pandemia da covid-19 ha gravato pesantemente su tutto il mondo della cultura e dello spettacolo e ha ulteriormente indebolito la condizione precaria del teatro.
Non disperdiamo questo prezioso patrimonio.


Belinda Castiglione

Tetto del Teatro Massimo Bellini

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