Studi e ricerche - Ottobre 19, 2017

Giuseppe Consoli Guardo

Nato a Mascalucia il 10 ottobre 1919, compie studi classici e si specializza in discipline archeologiche e storico-artistiche. Ha insegnato storia dell’arte italiana nei licei classici. Nel 1948 è entrato nell’Amministrazione delle antichità e Belle Arti. Nel 1959 è stato assegnato, quale storico dell’arte presso la Soprintendenza ai Monumenti della Lombardia. Dal 1967 al 1972 […]
Di Giulio Pappa

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Nato a Mascalucia il 10 ottobre 1919, compie studi classici e si specializza in discipline archeologiche e storico-artistiche. Ha insegnato storia dell’arte italiana nei licei classici. Nel 1948 è entrato nell’Amministrazione delle antichità e Belle Arti. Nel 1959 è stato assegnato, quale storico dell’arte presso la Soprintendenza ai Monumenti della Lombardia. Dal 1967 al 1972 è stato Direttore del museo nazionale di Messina. 1508424947064Dal 1950, ha allestito esposizioni personali in diverse città italiane ed estere ed ha partecipato ad innumerevoli mostre collettive, nazionali ed internazionali. Sue opere si trovano in pubbliche raccolte e fra le più prestigiose collezioni private italiane ed estere. Personaggio austero ma dolce, all’aspetto è più letterato che un artista del pennello o uno “scultore”.

La sua vita da pittore ha inizio nel 1945, dopo il ritorno in Sicilia dalla prigionia in Germania. Nel 1948 è invitato ed espone alla Quadriennale di Roma. Per alcuni anni si trasferì in Abruzzo, a Chieti, dove si dedicò alla lavorazione e decorazione della terracotta e della ceramica, ma non ha mai tralasciato il suo primo amore: la pittura.

Ecco la testimonianza critica di Leonardo Sciascia scritta nel 1954:” Consoli ha una qualità che è profondamente sua, il dono di un’ironia, per così dire, in punta di penna: un’ironia che vorremmo chiamare letteraria, ma in accezione rovesciata, cioè proveniente dalla letteratura ma destinata a fare letteratura. Anche nelle cose sue in cui più evidente è un’intenzione drammatica, o di pura ispirazione sentimentale, questo dono d’ironia traluce come una filigrana; o beffarda si riduce in un angolo, in una figura, in un dettaglio come una cifra, una sigla…”

Carlo Munari, che ha curato molti suoi cataloghi, così lo immortala: ” Le immagini di Consoli sembrano percorse da un antico furore. Più che ai portati della cultura figurativa riferita alla sua generazione, questo artista è vincolato alla Stimmung della terra siciliana: un fitto intrecciarsi di solarità e di notturnità, di magnificenza barocca e natura selvaggia, fascino di negre rocce vulcaniche e di un mare ossessivamente azzurro…”

di Maria Grazia Sapienza Pesce

TRATTO DA: MASCALUCIA, TERRA DI SANTA LUCIA DI CATANIA ATTRAVERSO FOTO, PECCHI E RICORDI, MARIA GRAZIA SAPIENZA PESCE E VITO BRUNO, EDIZIONE INCONTRI, 2009.

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